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Acadi: “Vicinanza ai lavoratori del settore gioco”

Acadi: “Vicinanza ai lavoratori del settore gioco”

Notizie ITA
  • Il 18 marzo 2021 avrà luogo a Torino una manifestazione dei lavoratori del settore gioco
  • L’Acadi ha manifestato la sua vicinanza ai lavoratori
  • I punti focali saranno le riaperture a seguito del Covid e delle leggi regionali vigenti

L’associazione Acadi (Associazione Concessionari di Giochi Pubblici) ha manifestato pubblicamente con un comunicato la sua vicinanza ai lavoratori del settore gioco che scenderanno in piazza pacificamente il 18 marzo 2021 a Torino. Si tratta di una manifestazione che ha come obiettivo quello di evidenziare la grave difficoltà in cui si trovano gli operatori del settore, che contano 75 mila imprese e 150 mila lavoratori, senza considerare tutto l’indotto che con esse si muove.

Tutto il comparto è stato chiuso quasi per un anno intero, anche nei periodi più “leggeri”, nonostante in molti casi sia stato accertato il rispetto di tutti i protocolli sanitari richiesti per poter svolgere l’attività. Molti operatori fanno notare che nel momento in cui si rispettano le stesse norme che altre attività attuano (si pensi ad esempio ai negozi di abbigliamento o i bar), non si capisce perché non dovrebbero riaprire.

Negli ultimi tempi, poco prima del ritorno della zona rossa fino a Pasqua, dal governo provenivano voci di proposte sulla riapertura delle sale scommesse ma senza monitor (slot o monitor dove vedere corse o partite). Tale soluzione non piaceva ai più ma sarebbe potuta essere una via di mezzo, al fine di consentire agli utenti di entrare in agenzia almeno per effettuare le scommesse per poi uscire.

Queste saranno alcune delle questioni che presenteranno i lavoratori e operatori del settore alla manifestazione del 18 marzo a Torino.

Un altro punto che sarà toccato sarà quello della legge regionale n. 9/2016 (Piemonte) che proponeva di chiudere numerose sale da gioco come contrasto al fenomeno del gioco d’azzardo patologico. Gli operatori affermano che dopo 3 anni dall’entrata in vigore, i dati sul gioco patologico sono gli stessi di prima, senza quindi nessun calo in evidenza.

Ora che c’è un nuovo governo nazionale (ma non regionale) staremo a vedere cosa succederà il 18 marzo, se qualcuno risponderà alle richieste di chiarimento e alle proposte dei lavoratori del settore gioco, oppure se tutto resterà esattamente come ora.

Giulia Pani