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I numeri delle slot in italia: vincite e giocate

I numeri delle slot in italia: vincite e giocate

Una recente indagine ha rivelato che il gioco d’azzardo la terza industria del nostro paese. Le più importanti società di gioco a distanza che hanno sede sul territorio sono Sisal, Snaitech, Lottomatica e Eurobet, mentre esiste anche una miriade di casinò online con licenza AAMS che hanno scelto di stabilire la loro sede all’estero, nella stragrande maggioranza dei casi a Malta.

Tra operatori di casinò online e concessionari, il giro d’affari generato è di poco inferiore ai 100 miliardi di euro, con 120 mila posti di lavoro. Questo è un settore delicato perché se da una parte crea profitti ed impiego dall’altro può anche essere l’origine di disagio sociale e di problemi di dipendenza.

Questi dati rendono evidente che gli italiani amano il gioco d’azzardo in tutte le sue forme. Dal lotto, alle schedine calcistiche, dalle scommesse sui cavalli al superenalotto e i gratta e vinci giocati in tabaccheria, dalle sale bingo di paese ai casinò online, tutti hanno un gioco preferito e scommettono sperando che la fortuna giri dalla loro parte.

Per alimentare questa passione, nel 2016, i giocatori hanno spesso circa 95 miliardi di euro, una cifra che supera il valore di due manovre finanziarie. Il fatto che il gioco offline e online sia un settore in crescita, non è certo una novità di questo periodo, tuttavia una recente indagine svolta dai quotidiani locali Gedi e del Visual Lab in collaborazione con Dataninja, ci permette di avere un quadro incredibilmente dettagliato della situazione. Utilizzando i dati sulla raccolta del gioco gioco forniti da AAMS, quelli sul reddito provenienti dal Ministero delle Finanze e quelli sulla popolazione in possesso dell’Istat, il rapporto del nostro paese con il gioco d’azzardo viene passato al microscopio e rivela alcune interessanti ed inaspettate informazioni.

I numeri delle slot in italia: vincite e giocateIl primo dato che emerge è che le slot in Italia sono il gioco che ha conquistato il cuore degli scommettitori ed in questo caso stiamo parlando delle macchinette che si possono trovare in diversi esercizi pubblici come bar, ricevitorie, ristoranti e sale giochi. Sono oltre 49 miliardi gli euro giocati negli apparecchi AWP (New Slot) e VLT (Videolottery), nell’anno 2016 in tutto il territorio nazionale.

Le New Slot sono macchinette che erogano vincite in denaro e che accettano scommesse massime da 1 euro. Le Videolottery sono una evoluzione delle New Slot e sono normalmente dei terminali che offrono tipi di giochi differenti, con scommesse che possono andare da un minimo di 50 centesimi fino ad un massimo di 10 euro. Di queste due tipologie di apparecchi slot in Italia, sono presenti sul territorio più di 400mila esemplari, con una grande preponderanza delle New Slot probabilmente perché soggette a minori restrizioni per quanto riguarda i locali in cui possono essere installate. Le New Slot possono infatti essere collocate in bar, tabaccherie, ricevitorie, edicole, sale bingo, agenzie di scommesse, alberghi e stabilimenti balneari, mentre le videolotterie sono confinate ad esercizi più specializzati come le agenzie di scommesse, le sale giochi e le sale bingo. Un fattore che accomuna entrambe le apparecchiature è che il loro utilizzo è per legge vietato ai minori di 18 anni, come avviene in teoria per tutte le forme di gioco d’azzardo, slot machine e casinò online inclusi.

Dove si gioca di più alle slot in Italia

Come dicevamo il recente rapporto sul gioco d’azzardo in Italia riserva alcune sorprese e fa crollare qualche stereotipo duro a morire. Si è infatti sempre pensato che sfidare la fortuna fosse una passione molto più sentita al sud che al nord, ma le recenti statistiche dimostrano l’esatto contrario. In cima alla classifica delle regioni che nel 2016 hanno giocato di più alle slot in Italia c’è la Lombardia, con una raccolta di poco superiore ai 10 miliardi per una popolazione di 10 milioni di persone.  Questo significa che la Lombardia vince anche la medaglia d’oro per la spesa pro-capite, che si attesta a oltre 1000 euro per abitante.

È sempre una regione del nord quella che si colloca al terzo posto di questa classifica: il laborioso Veneto l’anno scorso ha speso più ben oltre i 4,5 miliardi di euro in macchinette e si colloca quarto per gioco pro-capite con 905€ giocati per ogni abitante.

Tra Lombardia e Veneto si infila il Lazio con una spesa di 5 miliardi e 125 milioni ed un livello di scommesse per cittadino pari a 868,9€ (il Lazio è sesto nella classifica della spesa pro-capite). Al quarto posto di nuovo una regione del nord, l’Emilia-Romagna con una volume  totale di giocate pari a 4 miliardi e mezzo, ma una spesa pro-capite piuttosto alta pari a 1014,1 per cittadino (secondo posto in questa classifica dopo la Lombardia).

La prima regione del sud che incontriamo nella graduatoria della spesa è la Campania che si colloca al quarto posto, con “soli” 3 miliardi 868 milioni spesi nel 2016 e una spesa per persona di 662,5€.

In fondo alla classifica della spesa pro-capite troviamo buona parte del sud e le isole: Sardegna, Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia sono le regioni in cui si spende di meno per giocare.

Passando dal livello regionale a quello provinciale, può essere interessante scoprire che Prato è la provincia con la più alta spesa per persona, addirittura 2.377€ a testa, una cifra che supera il doppio di quanto si gioca a testa nelle altre province toscane. Anche l’Emilia-Romagna è ben rappresentata e quattro delle sue province, Bologna, Modena, Reggio Emilia e Piacenza, figurano tra le prime trenta a livello nazionale. È chiaro che questi sono dati statistici che potrebbero essere influenzati da fattori particolari come ad esempio la presenza di un altro numero di sale giochi o di apparecchi in un determinato territorio, come dimostrato dal caso del comune di Caresanablot in provincia di Vercelli. L’indagine a cui facciamo riferimento infatti riporta che questo piccolo comune con poco più di 1.100 abitanti ha una spesa pro-capite di 24.228 euro, un dato che spaventa ma che si spiega con il fatto che il suo territorio ospita una delle sale da giochi più grandi di tutta la provincia e che quindi attira giocatori da numerosi comuni limitrofi.

Se siete interessati a scoprire quanto si gioca nella vostra città potete visitare la banca dati delle slot creata dai quotidiani locali Gedi e da Visual Lab in collaborazione con Dataninja. Digitando il nome del vostro Comune, il database vi restituirà informazioni relative alla spesa complessiva in slot nel 2016, al gioco pro-capite, al numero di apparecchi sul territorio, il numero di abitanti del comune e anche il reddito medio. Inoltre, un voto da 1 a 5 vi dirà quanto è virtuoso quel Comune sul tema del gioco alle slot. Si possono poi trovare dati rispetto all’anno precedente, per capire come si evolve il gioco in quel comune, la posizione rispetto al resto d’Italia sul tema del gioco pro-capite.

Dove vanno le vincite delle slot in Italia e degli altri giochi

Per legge, le New Slot devono restituire ai giocatori almeno il 70% delle scommesse raccolte in un ciclo che va da 14.000 a 140.000 partite, mentre per le videolottery la percentuale di vincite che il gioco deve restituire è fissata all’85%. Nel 2016 queste percentuali sono state rispettate ed il 71.6% delle scommesse è tornato nelle tasche dei giocatori sotto-forma di vincite, tuttavia è molto probabilmente che questi guadagni siano poi stati rigiocati di nuovo. Il resto degli incassi è stato così suddiviso: 17,5% allo Stato, il 6% agli esercenti, il 4,3% ai gestori e uno 0,5% ai concessionari. Parlando con i numeri, il gettito fiscale raccolto dal settore del gioco nel 2016 è stato di 10,5 miliardi, di cui 5,8 miliardi di provenienza dagli apparecchi di gioco.

È difficile trovarlo scritto nero su bianco ma questi sono i dati che spiegano il dilemma in cui si trova l’Agenzia dei Monopoli quando si tratta di intervenire in materia di regolamentazione delle apparecchiature da gioco. Se da un lato le slot in Italia possono creare problematiche di tipo sociale quando vengono utilizzate da soggetti a rischio di dipendenza, è vero anche che queste macchine fanno entrare nelle casse dello Stato un ragguardevole flusso di denaro, difficile da tirare alle ortiche. Questa considerazione ci porta immediatamente al paragrafo successivo.

Ludopatie e cambiamenti nel settore del gioco d’azzardo offline.

Le statistiche di questa indagine sono rivelatrici ed incredibilmente interessanti, ma non possono ovviamente stilare un profilo dettagliato di ogni singolo giocatore. Questo significa che nel quadro delineato da rapporto sono inclusi sia gli italiani che si divertono giocando alle slot sporadicamente e senza alcun tipo di problema, come anche coloro che invece hanno difficoltà a gestire il rapporto con il gioco e si ritrovano a sviluppare una dipendenza.

Slot in italiaNon esistono dati in grado di quantificare quanti siano i giocatori che hanno sviluppato forme di gioco patologico, anche perché spesso chi soffre di questo tipo di problema, come capita per altre dipendenza, cerca di negarlo prima a sé stesso e poi agli altri. Alcune stime indicano che ci sia circa un 2% di giocatori patologici e tra l’1,5% ed il 3% di scommettitori problematici, cioè a rischio di dipendenza. Quello che colpisce è che molto spesso non sono i giocatori stessi a chiedere aiuto ma quelli che stanno loro intorno, succede quindi che siano i figli a chiamare per far aiutare i genitori oppure i nipoti a segnalare il problema dei nonni. Da questo punto di vista si osserva una inversione delle dinamiche educative nelle quali i più giovani si attivano per aiutare i più grandi.

Un tentativo di tratteggiare il profilo del giocatore ludopatico viene fornito dal sito Gioca Responsabile.it che offre aiuto ed un numero vedere a chi ha sviluppato una dipendenza patologica dal gioco. Attivo dal 2009, il servizio ha trattato quasi 16.000 casi problematici. Di questi, circa il 60% sono giocatori mentre il rimanente 40% è costituito da familiari che chiedono aiuto per i loro cari. Grazie a questi interventi il servizio ha potuto delineare un ritratto del giocatore medio che è maschio, di età compresa tra i 25 ed i 54 anni, appassionato soprattutto di slot machine e che gioca da circa 5 anni.

In questi ultimi anni è cresciuta la preoccupazione sociale per il fenomeno delle ludopatie e questo ha portato il governo a ripensare la presenza delle macchine slot in Italia. Entro la fine di aprile 2018 infatti verrà dismesso il 35% degli apparecchi, pari a oltre 140.000 macchine e quelle restanti verranno sostituite con modelli tecnologicamente più avanzati utilizzabili inserendo la carta nazionale dei servizi e la tessera sanitaria, al fine di evitare l’accesso al gioco ai minori di 18 anni. Più a lungo termine c’è invece un piano relativo alle sale da gioco che, nei prossimi 3 anni, verranno ridotte di circa il 50%.  Accanto a queste misure a livello nazionale, alcuni Comuni hanno deciso di andare avanti in modo indipendente ad esempio limitando gli orari di funzionamento delle macchinette oppure semplicemente dicendo “No alle Slot” come sta facendo la regione Piemonte che si propone di eliminare 20.000 delle 29.000 presenti sul suo territorio.

Apparecchi slot machine vs slot machine online

Il rapporto che vi abbiamo presentato sopra, concentra la propria attenzione soprattutto sulle New Slot e sulle Videolottery. Se dei 95 miliardi spesi dagli italiani nel gioco d’azzardo, 49 miliardi sono andati in slot, significa che i rimanenti 46 miliardi sono stati dedicati ad altri giochi e molto probabilmente una bella fetta è stata spesa nel gioco online.

Come mai quindi l’allarme sociale che circonda le slot reali non è così sentito anche per quanto riguarda il gioco a distanza? Innanzitutto, i casinò online sono forse meno accessibili da quelle che sono considerare le fasce più deboli della popolazione. È impossibile, ad esempio, per un minorenne registrarsi e giocare denaro reale in un casinò online, perché il procedimento di iscrizione richiede una serie specifica di dati e anche l’invio di una copia del documento di identità, filtrando fin da subito l’accesso al gioco.  Ancora meno probabile che al gioco online accedano gli anziani, perché spesso non possiedono un computer o non sanno come utilizzarlo.

Nel procedimento di registrazione presso in casinò online, tutti i giocatori devono fissare i loro limiti di deposito settimanale. Questo piccolo accorgimento è un ottimo strumento per il controllo della spesa e consente ai giocatori di pre-determinare il massimo importo di spesa. I migliori casinò online italiani danno addirittura la possibilità di fissare anche un limite di scommessa giornaliero e un limite di perdita.

Oltre a questi iniziali “sbarramenti” all’accesso al gioco, tutti casinò online legali che offrono slot machine sono chiamati a mettere in atto una serie di azioni a favore del gioco responsabile. Ad esempio, la stragrande maggioranza dei casinò autorizzati effettua dei monitoraggi dell’andamento delle scommesse dei propri clienti al fine di rilevare situazioni anomale che potrebbero indicare che un giocatore sta giocando senza l’adeguato controllo della propria spesa.

Un altro vantaggio delle slot online è che possono essere giocate anche gratuitamente, cioè senza denaro reale. I giochi free spins sono un modo per divertirsi, testare i giochi, mettere alla prova le proprie strategie senza rischiare assolutamente nulla e possono fornire un’ottima pausa dal gioco con denaro vero.

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Giulia Pani